lunedì 28 maggio 2007

Solidarietà a Luxuria e Cappato

Tutta la nostra solidarietà a Vladimir Luxuria e Marco Cappato, aggrediti a Mosca mentre manifestavano per difendere i diritti e le libertà degli omosessuali.

Questa lotta per i diritti è la nostra lotta.

sabato 19 maggio 2007

ISRAELE E PALESTINA
DUE POPOLI DUE STATI


!BASTA ODIO!
!PACE!


giovedì 10 maggio 2007

PEPPINO IMPASTATO MAI SARAI DIMENTICATO!

Peppino Impastato ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978.
Peppino Impastato e nato a Cinisi, un paesino in provincia di Palermo.
Nella sua vita ha sempre sfidato la mafia che in Sicilia imperversava e faceva(e fa tuttora) vittime(come suo padre anche lui ucciso per mano mafiosa).
Nel 1965 fonda con alcuni suoi amici un giornale socialista e si iscrive al PSIUP.
E stato grande attivista in politica tanto da candidarsi alle elezioni.
Voleva con la sua candidatura controllare in un qualche modo la mafia tentando in tutti i modi possibile di ostacolarla, di distruggerla ma, il giorno prima delle elezioni nella notte venne ammazzato da dei sicari.

Peppino Impastato Voleva in tutti i modi contrastare la mafia e per mano di essa è stato ucciso.
Si era pure candidato alle elezioni per contrastarla.

Peppino Impastato era innanzitutto Un ragazzo che inseguiva un ideale di giustizia!

Estremisti e radicali

La verità, compagne e compagni è che per essere realisti, come noi siamo, bisogna andare alla radice dei problemi.

La verità semplice è questa: oggi non si può essere riformisti se non si è anche radicali.

“Radicali” viene usato per “estremisti”. Io vi propongo un impegno solenne contro l’estremismo.

L’idea della guerra è estremista. In un mondo in cui si spendono 1100 miliardi di dollari per armamenti, far ripartire la corsa per gli armamenti, magari con lo scudo spaziale, è estremista.

L’idea di esportare la democrazia sulle ali dei caccia bombardieri è estremista.

Il fatto che un manager guadagni quanto 500 operai e 600 ricercatori, è estremista.

Il fatto che si possa controllare una grande impresa controllando una finanziaria che rappresenta lo 0,6 del capitale, è estremista.

Il fatto che i giovani siano sempre più precari e possano restare precari a vita, è estremista.

Il Family Day ! - una manifestazione contro i Dico, come sostengono i promotori e come giustamente afferma Rosy Bindi - è estremista. Ma come si fa nel nome della famiglia ad accanirsi contro le persone liberamente conviventi?

La rinascente fobia verso gli omosessuali, è un sentimento estremista.

Noi siamo moderati.

Per questo vorremo vedere più rispetto.

Rispetto per il lavoro, per le persone in carne ed ossa, per le differenze di etnia, di cultura, di religione, di sesso, per la libera coscienza degli individui. La pensiamo come un grande autore che vive in America Richard Sennet, che é stato il primo a studiare gli effetti sull’uomo della precarietà e in un libro autobiografico si chiede “ma perché nel mondo c’è tanto poco rispetto, una merce così a buon mercato?”.

Per questo ci piace la Costituzione Repubblicana, un testo pieno di rispetto, e ci piace ricordare la Resistenza da cui è sorta.

E così, quando invochiamo l’unità a sinistra lo facciamo con rispetto. Verso le posizioni, la storia, le identità di tutte le forze che stanno a sinistra.

(Fabio Mussi, 5 maggio, alla presentazione a Roma del Movimento Sinistra Democratica)

giovedì 3 maggio 2007

Antonio Gramsci 22 gennaio 1891 (Ales - Sardegna) - 27 aprile 1937 (Roma)

Mi sono presa la libertà di pubblicare la mail che ha fatto girare Nicola.

Una caduta in gioventù porta Gramsci a una malattia che gli lascerà una sgradevole malformazione fisica: la schiena, infatti, andrà lentamente incurvandosi mentre le cure mediche tenteranno invano di arrestare la sua deformazione. Gramsci frequenta la facoltà di lettere a Torino ed è in questo periodo di forti agitazioni sociali che matura la sua ideologia socialista. Avendo poi aderito al Psi, si convince che bisogna dar vita a un partito nuovo, secondo le direttive di scissione già indicate dall'Internazionale comunista. Nel gennaio del 1921 si apre a Livorno il 17° congresso nazionale del Psi; le divergenze tra i vari gruppi: massimalisti, riformisti ecc., inducono l'intellettuale italiano e la minoranza dei comunisti a staccarsi definitivamente dai socialisti. Nello stesso mese di quell'anno, nella storica riunione di San Marco, nasce il Partito comunista d'Italia: Gramsci sarà un membro del Comitato centrale.
Nel 1926 viene arrestato dalla polizia fascista nonostante l'immunità parlamentare. Il re e Mussolini, intanto, sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti sono processati e confinati: Gramsci inizialmente nell'isola di Ustica poi, successivamente, nel carcere di Civitavecchia e Turi. Non essendo adeguatamente curato è abbandonato al lento spegnimento fra sofferenze fisiche e morali. Muore dopo undici anni di prigionia.
Negli anni della reclusione scrive 32 quaderni di studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono noti universalmente come i "Quaderni dal carcere", e godono tuttora di innumerevoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i Paesi.